Tutti i giornali italiani ci si sono gettati come topi sul formaggio. Sintomo che ci stiamo tutti appiattendo su un’unica prospettiva: la banalità
In tanti parlano di topo “grasso”, alcuni si distinguono per gli appellativi “cicciottello”, altri vanno direttamente al “ciccione” o preferiscono il politicamente corretto “obeso”. Distinzioni a parte, uno sconosciuto roditore tedesco – forse meglio chiamarlo ratto, anche se è meno puccioso – è diventato una celebrità tra ieri e oggi, catalizzando l’attenzione dei maggiori quotidiani online italiani e non. Ma partiamo dall’inizio. Ci troviamo in Germania, a Bensheim e, se non sapete dove sia, l’abbiamo cercato per voi: si trova a Sud di Francoforte. Qui il 24 febbraio alcuni passanti notano un avvenimento peculiare, talmente particolare da fare notizia: un ratto sovrappeso – scusate, siamo contrari al body shaming e “cicciottello” ci ricorda ben altre figuracce italiche – è rimasto incastrato in un tombino. Prontamente, intervengono svariate persone tra vigili del fuoco e volontari animalisti a salvare l’incauto animale. Non manca chi si prodiga in foto e video dell’avvenimento, che faranno il giro del mondo per finire, quattro giorni dopo, sui siti internet di tutta Italia, garantendo clic e traffico per la giornata.
La facile lezione per i giornalisti online sembra essere “schiaffa il sorcio in prima pagina”: con poche battute e un video rubato si sbarca la giornata. In realtà, alcuni sembrano lanciare il sasso e ritirare la mano: il video del ratto è sì presente sul sito della testata, ma viene evitata la homepage, il biglietto da visita di un giornale online.