Preside perde il telefono nel wc e impone allo scolaro 11enne di raccoglierlo tra le feci. Il caso in una scuola Sudafricana dove a far scattare la denuncia è stato un video della scena che un altro ragazzino della scuola ha fatto col suo cellulare. Secondo l’accusa, il preside ha prima chiesto agli alunni più grandi di scavare nella latrina in cerca del telefono ma quando questi si sono rifiutati lo ha imposto a un ragazzino di 11 anni promettendogli anche una piccola ricompensa.
Un preside di una scuola elementare sudafricana è stato sospeso dal suo incarico per aver imposto a un suo piccolo allievo di calarsi in una latrina per raccogliere il cellulare del docente che era caduto tra le feci. Il caso in una scuola della Provincia del Capo Orientale dove a fare scattare la denuncia è stato un video della scena che un altro ragazzino della scuola ha filmato col suo telefono postandolo poi sui social. Secondo l’accusa, il preside ha prima chiesto agli alunni più grandi di scavare nella latrina in cerca del telefono ma quando questi si sono rifiutati lo ha imposto a un ragazzino di 11 anni promettendogli anche una piccola ricompensa.
“Era fino alle ginocchia nelle feci e ha usato le sue stesse mani per cercare il telefono, con le feci che gli arrivavano ai gomiti”, ha raccontato un testimone ai media locali rivelando che alla fine il telefono non è stato trovato e il preside ha dato al ragazzo solo 50 rand per i suoi sforzi cioè meno di tre euro rispetto ai 200 rand promessi. Il bambino, un orfano accudito dalla nonna, è rimasto ricoperto di feci ed è rimasto traumatizzato dall’accaduto dopo essere stato deriso dai suoi coetanei.
Il dipartimento dell’istruzione della provincia del Capo orientale ha dichiarato di aver appreso “con vergogna i maltrattamenti” sul ragazzo e sugli altri alunni che erano stati incaricati di cercare il telefono dal preside. Il dipartimento, dopo essere stato informato dell’accaduto, e averne discusso in una riunione ha notificato al preside una lettera di sospensione, in attesa di ulteriori indagini che ricostruiscano i fatti. “Siamo davvero imbarazzati da un simile comportamento che distruggere la nobile figura professionale dell’insegnante”, hanno dichiarato dal dipartimento dell’educazione locale assicurando che sarà dato assistenza al piccolo.