“Non volevo restassi da sola nelle sue mani”, l’ultimo messaggio sullo specchio della madre di Edith. Avrebbe lasciato tanti messaggi per casa la notte tra domenica e lunedì quando Patrizia C., secondo la Procura che ha emesso un decreto di fermo, avrebbe ucciso la figlia di 2 anni Edith. Su uno di questi scrive: “Scusa piccola ma non potevo permettere che restassi nelle sue mani da sola”. Al vaglio degli inquirenti ora ci sono le ultime chiamate e gli ultimi messaggi tra la donna e l’ex marito. Comprese le ultime parole che invia all’uomo:”Chiama la polizia, Edith non c’è più”.
“Scusa piccola ma non potevo permettere che restassi nelle sue mani da sola”. Così Patrizia C. ha scritto in un biglietto lasciato in casa prima di uccidere – secondo quanto precisa la Procura che ha emesso un decreto di fermo – la figlia di 2 anni nella notte tra domenica e lunedì nella sua casa di Cisliano. Non uno, ma tanti messaggi che la donna avrebbe sparso per le stanze prima della tragedia: su un altro pezzo di carta ci sono le scuse rivolte agli altri suoi due figli, due gemelli che quella tragica notte erano con il suo primo compagno. Su altri due c’è la parola: “Stanca”. E poi forse gli ultimi: “Affonda la lama. Ormai non ci farai più male”, “l’ultimo atto di coraggio”.
Cisliano, bimba di due anni trovata morta in casa: “La madre aveva subìto maltrattamenti”
Parole in parte rivolte all’ex marito che la donna aveva denunciato per tre volte per maltrattamenti e che poi lui, a sua volta, aveva denunciato per calunnia e diffamazione. Tutto spiegato in un post Facebook pubblicato poco prima della tragedia: “Una bella persona non percuote e picchia nessuno. Una bella persona non sminuisce la moglie chiamandola. Stupida, ignorante, stronza e puttana. Non vali nulla, stai zitta e non rompermi i coglioni”, scrive la donna. Ma ci sarebbe di più: secondo quanto precisa una vicina, “meno di un mese fa è venuta l’ambulanza e ha ricoverato la donna per i maltrattamenti subiti”. La vicina, oltre ad aver visto l’ambulanza, aveva segnalato anche un post della donna su Facebook in cui lei “aveva pubblicato una foto delle botte ricevute”. Poi però il post era stato cancellato.
L’ultima conversazione tra la donna e l’ex marito
Quello che succede la notte tra domenica e lunedì è ancora tutto da ricostruire: sarà l’autopsia dei prossimi giorni chiarire le cause del decesso della piccola, che sul corpo non riposta segni particolati di violenza. Al vaglio degli inquirenti ora ci sono i messaggi e le chiamate scambiate tra la donna e il suo ex marito: il secondo – come ha spiegato agli investigatori – lo scorso sabato aveva presentato le carte per la separazione, ma la donna gli avrebbe chiesto di ripensarci. Ora si indaga soprattutto sull’ultima chiamata. All’ex Patrizia C. mostra al telefono la figlia Edith che dorme nel letto e mentre la inquadra urla: “Allora vuoi proprio farle del male?”, “Non vuoi proprio capire un ca…!”. Sarebbe questa l’ultima volta che l’uomo vede la piccola viva. E poi l’ultimo messaggio: “Chiama la polizia, Edith non c’è più”. Fino all’arrivo dei carabinieri, al tentativo di soccorso della piccola e il trasporto in ospedale della madre per delle ferite lievi che si è provocata sul corpo.
Autopsia sulla bimba di due anni uccisa a Cisliano: Edith è morta per soffocamento. L’autopsia ha confermato che Edith, la bimba 2 anni trovata senza vita la notte di lunedì in una casa di Cisliano, è morta per soffocamento. Unica indagata per omicidio volontario è la madre Patrizia Coluzzi, 41 anni, ora sottoposta a fermo su ordine della Procura e condotta in carcere di San Vittore a Milano. Le indagini in corso chiariranno tutti i dettagli della vicenda.
È morta per soffocamento Edith, la bambina di due anni trovata morta in una casa di Cisliano la notte tra domenica e lunedì. Lo ha confermato l’autopsia non lasciando così nessun dubbio che si sia trattato di omicidio. L’ipotesi del soffocamento, che sembra essere avvalorata dall’autopsia, era stata presa in considerazione dagli inquirenti già nelle prime ore dopo il ritrovamento del corpo. Ora arriva anche la conferma dell’istituto di Medicina legale dell’Università di Pavia dove l’esame autoptico è stato eseguito questa mattina dal medico legale Marco Ballardini che ha poi inviato l’esito ai procuratori di Pavia Roberto Valli e Mario Venditti, incaricati delle indagini.
La madre è stata portata al carcere di San Vittore a Milano
Unica indagata per omicidio volontario è la madre Patrizia Coluzzi, 41 anni, ora sottoposta a fermo su ordine della Procura e condotta nel carcere di San Vittore a Milano. Subito dopo la tragedia, scoperta nella notte tra domenica e lunedì in un appartamento di Cisliano, nel Milanese, la donna era stata ricoverata all’ospedale di Magenta per lievi ferite: i carabinieri avevano infatti trovato la madre in stato di choc accanto al cadavere della figlia. È stata la donna a informare l’ex marito di quanto era successo in casa. In un ultimo messaggio aveva scritto: “Chiama la polizia, Edith non c’è più”. Ma non sarebbe l’unico messaggio che la donna ha scritto: una volta nell’appartamento gli investigatori hanno trovato alcuni biglietti di carta sparsi per la casa. Su uno di questi c’era scritto: “Scusa piccola ma non potevo permettere che restassi nelle sue mani da sola”. Patrizia Coluzzi fa riferimento all’ex marito dal quale si stava separando e che aveva denunciato per tre volte per maltrattamento. L’uomo però aveva risposto con una denuncia di diffamazione e calunnia. È stato poi l’uomo a chiamare i carabinieri, ora al lavoro per far luce per ricostruire passaggio per passaggio su quanto accaduto la notte di lunedì e sul rapporto tra la donna e l’ex marito.