Covid, sette attacchi hacker ai server di AstraZeneca. Il procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli e la Polizia postale indagano per accesso abusivo al sistema informatico dell’azienda di Pomezia.
I pm di Roma hanno aperto un’inchiesta dopo gli attacchi hacker all’Irbm di Pomezia, l’azienda italiana che sta collaborando insieme all’università di Oxford alla messa a punto del vaccino anti-Covid prodotto e commercializzato dalla multinazionale AstraZeneca. Nel fascicolo aperto a piazzale Clodio, dopo la denuncia della società italiana, si ipotizza il reato di accesso abusivo al sistema informatico per i 7 attacchi hacker subiti. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli, sono state delegate agli agenti della Polizia postale.
«Da quando è stato reso pubblico il prezzo di vendita del vaccino contro il Coronavirus, abbiamo cominciato a subire attacchi hacker professionali violentissimi, che si sono intensificati quando è stata resa pubblica la quantità di oltre tre miliardi di dosi che sarebbe stata prodotta», aveva detto a Repubblica, Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato dell’Irbm Pomezia. Gli attacchi, ipotizzava Di Lorenzo, «arrivavano dall’estero». L’obiettivo era «entrare nel server dell’Irbm, rubare i dati sensibili dell’operazione vaccino».