
Nuovo nome al posto di Foa per la Rai. Toti commissario a Genova. Flat tax per tranquillizzare i mercati. Ampia intesa col fronte Visegrad sull’immigrazione. I consigli di Silvio nel colloquio col vicepremier.
a prima volta si sono sentiti il 25 agosto. E non lo facevamo da quasi un mese. Un mese di gelo, ripicche e accuse incrociate. Quella volta sarebbe stato Silvio Berlusconi a telefonare a Matteo Salvini per esprimergli tutta la sua solidarietà subito dopo l’avviso di garanzia che il vicepremier ha ricevuto dalla procura di Agrigento. Qualche giorno dopo sarebbe stato il leader leghista a chiamare il Cavaliere. Parlare di prove tecniche di dialogo per rimettere assieme i cocci del centrodestra è prematuro. Ma la notizia è che i due si parlano, sanno che prima o poi avranno bisogno dell’uno dell’altro.
GOVERNO CONTE: PATTO DI NON BELLIGERANZA
L’unica cosa che Berlusconi e Salvini hanno concordato è quello di vedersi a settembre, forse a Milano, per chiudere tutte le partite aperte: Rai ed elezioni amministrative su tutte, con il Carroccio che frenerebbe sulla volontà di andare da solo in Abruzzo e Basilicata. Per il resto il ministro dell’Interno, in queste conversazione, si sarebbe lamentato dell’atteggiamento degli azzurri; l’ex premier invece avrebbe provato a mettere le basi per salvare quello che rimane della loro alleanza, offrendo non pochi consigli, forse neppure richiesti. Cioè starebbe tentando a riportare indietro le lancette, quando aveva garantito a Salvini un patto di non belligeranza verso il governo Conte, pur restando all’opposizione.

RAI: NUOVO NOME IN VIGILANZA DA CONCORDARE COL PD
Chi è venuto a conoscenza dei colloqui racconta che Salvini e Berlusconi si soffermati sui temi di stretta attualità – l’incidente di Genova, le salita dello spread o la manovra -, non hanno parlato della presidenza Rai, che è il primo dossier da risolvere a settembre, con i cinque stelle che si aspettano dall’alleato un accordo con quello che rimane di Forza Italia. Anche perché gli azzurri – che giurano e spergiurano di non aver avuto alcun segnale dal Carroccio – ripetono che la loro posizione non cambia: la maggioranza deve venire in commissione di Vigilanza Rai con un nuovo nome al posto di quello Marcello Foa e concordarlo con loro e con il Partito democratico.

GENOVA: TOTI COMMISSARIO ALL’EMERGENZA E ALLA RICOSTRUZIONE
Ma prima di chiudere questo capitolo, la Lega deve garantire a Forza Italia altri passaggi. Su Genova per esempio Berlusconi avrebbe chiesto a Salvini in primo luogo di forzare le resistenze dei grillini e di nominare il governatore della Liguria Giovanni Toticommissario sia all’emergenza sia alla ricostruzione. Sempre il Cavaliere avrebbe consigliato al ministro dell’Interno di studiare deroghe al codice degli appalti, approvare velocemente una legge per il centro ligure e di avere un atteggiamento meno cauto verso la presa di distanze dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, mettendo in luce i pochi controlli sul ponte Morandi fatto dai suoi uffici.

IMMIGRAZIONE: MEGLIO NON ROMPERE CON FRANCIA E GERMANIA
Salvini e Berlusconi poi avrebbero parlato anche di immigrazione e della crisi legato allo sbarco della nave Diciotti con a bordo 177 migranti. I due avrebbero concordato che al ministro dell’Interno serve un pieno mandato del parlamento per gestire con maggiore forza in Europa il dossier immigrazione. Al di là dell’amicizia comune, Berlusconi avrebbe anche consigliato al leghista di andare avanti con il rapporto con il premier unghereseViktor Orban, ma di farlo creando un’ampia intesa con tutto il fronte di Visegrad. Tra i suggerimenti poi quelli di continuare la strada degli accordi con i Paesi di partenza e di non rompere del tutto con Francia e Germania, nostri partner storici.

MERCATI: PER CALMARLI PUNTARE SULLA FLAT TAX
Altro argomento di queste conversazioni le tensioni sui mercati. Secondo Berlusconi un segnale da dare al mondo finanziario è quello di puntare sulla flat tax – guarda caso nel programma elettorale del centrodestra – lasciando stare pensioni e reddito di cittadinanza. Pare che Salvini abbia ribadito la centralità della tassa piatta, ma avrebbe anche aggiunto che rompendo con il M5s sulla manovra, non ci sarebbe neppure un governo per fare la legge. E che l’alternativa sarebbe un’accozzaglia stile Monti, che non rimetterebbe certamente in gioco Forza Italia.
AMMINISTRATIVE, APPOGGIO ESTERNO, MEDIASET: SI TRATTA
Quella tra Salvini e Berlusconi è una partita a scacchi. Il primo mostra attenzione al vecchio alleato, ma non concede nulla alle sue richieste né si espone sul futuro del centrodestra. In quest’ottica non sono arrivate né rassicurazioni sulla Rai né sulle Amministrative. L’altro mette sul piatto quello che ha: un appoggio de facto esterno dei suoi – anche implicito – e delle sue tivù in cambio della pax concordata soprattutto sul futuro di Mediaset quando partì il governo Conte. Inutile dire che Lega e Forza Italia sono ancora lontane dal chiudere un accordo o da rompere definitivamente. Sarà un settembre molto caldo.